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U17f - 9^ di campionato

Torino, 19 dicembre 2009

Pallacanestro Collegno – TTB 80 - 26 (17-4; 25-14; 16-4; 22-4)

TTB: Inglese 2, Megliola 6, Bisceglia 2, Davico 2, Caputo, Borgogno 4, D’Ago 2, Lauritano 2, Ambrosino, Baschenis 6, Marando 2, Catana.
All. Teresa Almoguera

Pallacanestro Collegno: Fontana 18, Di Emanuele 2, Morutto, Aloisi 2, Longo, Paparella 8, Bacoiu 8, Brigante 2, Balbo 21, Marsico 9, Rabbia 2, Mosso 6.
All. G. Cammarota

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Come nona partita di andata per noi ragazze del TTB è stata una dura partita contro le rivali della Pallacanestro Collegno,che ci hanno battuto sul campo di via Balla con un punteggio fine partita di 80 a 26 per loro. Una partita molto difficile per noi, sarà la paura, sarà la poca aggressività che ci abbiamo messo, la poca grinta, la poca precisione nel tiro che ha fatto si che i nostri tiri da due non entrassero (percentuale del 20%, 13 canestri segnati su 63).Molto imprecisi sono stati anche i tiri liberi 2 su 12. In tutta la partita abbiamo recuperato solo 24 palle su rimbalzo e tutte difensive per un totale di 0 rimbalzi offensivi. Ci sono stati dei bei recuperi palla durante la partita (17 recuperate) ma non compensano le 58 palle perse. È stato un punteggio molto basso per noi del TTB che questa partita non la scorderemo mai,sperando che al ritorno con la presenza delle nostre compagne Tasca Carlotta e Cappati Alessandra che ora sono infortunate riusciremo a cambiare un po’ il punteggio.

U17f - 8^ di campionato

Pino T.se, 12 dicembre 2009


TTB – Azzurra Bk VCO 60 - 65

TTB: Baschenis 4, Inglese 2, Davico 3, Tasca 2, Nordi 6, Tibo 5, Borgogno 6, D’Ago 19, Lauritano 1, Marando 6, Ambrosino 4, Catana 2.
All. Teresa Almoguera

Azzurra Bk VCO: Bisca 13, Olgiati 10, Calgaro 5, Fidanza, Bellan 4, Suabbi 4, Bozzetti 24, Paracchini M. 5, Bionda, Paracchini E., Boschini.
All. Giovanni Amore

......segue.....


Pino T.se, 12 dicembre – Un’altra sconfitta per l’U17 femminile che viene battuta in casa dalla Azzurra Basket con un punteggio finale di 60 – 65. Dopo un discreto inizio nel primo quarto di partita, chiuso con 2 punti di vantaggio, c’è stato un netto calo al secondo tempo seguito da una piccola ripresa nel terzo. Nonostante ciò le nostre ragazze chiudono la partita con 5 punti di scarto buttando via una possibile vittoria contro una squadra dello stesso calibro. I punteggi parziali risultano essere 18-16, 10-21, 23-18, 9-10. Non ottime le percentuali di tiro (su 91 da due punti solo 25 realizzati) e il rapporto tra palle perse e recuperate risuta piuttosto imbarazzante con 44 palle perse e solo 11 recuperate. Leggermente meglio i tiri liberi seppur con una percentuale comunque piuttosto bassa (34% con 10 realizzazioni su 29 tiri). Anche i rimbalzi non danno buone impressioni, sono ben 32 quelli difensivi e solo 5 offensivi. Sperando in una veloce rimonta in campionato aspettiamo l’esito del prossimo incontro in trasferta, di sabao 17/12/09 contro A.D. Pallacanestro Collegno. (Claudia Tibo)

U17f - 7^ di campionato

Cuneo, 4 dicembre 2009

Pall. Cuneo - TTB 54 - 39 (11-12; 17-9; 13-8; 13-10)

Pall. Cuneo: Regolo 14, Rosa 4, Pellegrino 2, Subrizi, MV. Giordano, A. Giordano 7, Gullino 12, Giorsetti 15, Ponzo, Perillo.

All. P. Cardile

TTB: Inglese 2, Megliola 2, Bisceglia, Davico, Tasca 4, Caputo, Tibo, Borgogno 2, D’Ago 15, Baschenis, Marando 12, Catana 2.

All. Teresa Almoguera

(segue)



Cuneo, 4 dicembre 2009 – sesta partita persa per noi ragazze del TTB. È stata una partita abbastanza dura. Inizialmente fino all’inizio del terzo quarto abbiamo mantenuto il risultato quasi sempre alla pari, anche con quale punto di vantaggio sulle avversarie, ma a causa delle nostre distrazioni soprattutto in difesa, non siamo riuscite ad ottenere la vittoria, poiché nell’ultimo quarto abbiamo subito molti canestri da parte delle avversarie. Ci manca la concentrazione anche nei tiri e ne abbiamo sbagliati parecchi (19 fatti su 63 e 1 tiro libero su 11) e invece per quanto riguarda le palle perse c’è stato un notevole miglioramento rispetto alle partite precedenti (16 palle recuperate e 26 perse). Era sicuramente una partita che avremo potuto vincere poiché eravamo alla loro altezza e ascoltando le indicazioni della nostra allenatrice ce l’avremmo potuta fare.
Noi ragazze ci siamo impegnate, ma non abbiamo sfruttato al meglio i consigli di Teresa. Questa settimana dovremo impegnarci e lavorare molto anche se abbiamo solo un allenamento prima della prossima partita, e appunto per questo dobbiamo ascoltare sempre l’allenatrice senza perdere la concentrazione e migliorando anche i rimbalzi poiché ne abbiamo presi pochi (14 difensivi e 0 offensivi).
Per quanto riguarda l’attacco dovremo ancora migliorare il gioco di squadra facendo girare di più la palla, anche se rispetto alle scorse partite abbiamo già iniziato a migliorare. Ci rifaremo la prossima partita e dobbiamo continuare a crederci e a lottare fino in fondo, sfruttando al massimo le nostre capacità e i consigli di Teresa che si mostra sempre pronta ed interessata a noi. (Inglese Federica)
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U17f - 6^ di campionato

Pino T.se, 28 novembre 2009

TTB – Lettera 22 Ivrea 37-52 (10-11; 8-7; 13-17; 6-17)

TTB: Inglese, Megliola 8, Davico 2, Tasca 8, Nordi, Caputo 2, Tibo, Borgogno 1, Lauritano 2, Baschenis 6, Marando 6, Catana 2.
All. Teresa Almoguera

Lettera 22 Ivrea: Spezzano, Bravo 9, Pecce 8, Borgnino, Franchetto, Monte 2, Dell’Orsi 13, Magaton 7, Busso 9, Trevisan 4, Barbagallo.
All. Lorenzo Degano

Pino T.se, 28 novembre – Brutta sconfitta per l’U17 femminile che perde in casa contro la lettera 22 Ivrea. I parziali risultano essere piuttosto combattuti nei primi tre periodi (10-11; 8-7; 13-17), ma le nostre ragazze chiudono la partita con uno brutto scivolone nel quarto periodo, perso 6-17. Non particolarmente confortanti le percentuali di tiro (14 su 56 da due punti e 9 tiri liberi su 20) e il rapporto tra palle perse e recuperate, 39 e 15. Poco soddisfacenti anche i rimbalzi, 25 difensivi e 0 offensivi. Sperando in un continuo di campionato di gran lunga migliore, vedremo le ragazze alle prese venerdì 4 dicembre sul campo del G.S.D. PALL. CUNEO. (Irene Caputo)

U17f - 5^ di campionato

Torino, 21 novembre 2009

BK Alessandria - TTB 37- 66 (12-13; 9-20; 8-18; 8-15)

BK Alessandria: Beltrami, G. Tortora 6, Nasraovi, I. Tortora 6, Sinani 4, Zucca 8, Selvaggio 3, Lanzoni 5, Spinoglio, Rapetti, Castelli 5.

All. Roberto Gatti

TTB: Inglese 2, Megliola 8, Bisceglia, Davico 4, Tasca 14, Nordi 2, Tibo, Borgogno 5, Lauritano 4, Ambrosino 6, Marando 9, Catana 12.

All. Teresa Almoguera

Alessandria, 21 novembre 2009 - Prima vittoria in campionato per le “sempreverdi” contro Alessandria. In trasferta, nonostante 24 falli subiti e un sacco di botte, ci siamo fatte valere per 66 a 37. Già dai primi minuti della partita si è affermato il nostro vantaggio che è poi aumentato dopo il secondo quarto di gioco. Inoltre, siamo riuscite a prendere 32 rimbalzi in difesa e 11 in attacco che è un buon risultato rispetto alle partite precedenti. Con i numerosi consigli della nostra allenatrice, e grazie anche ai molti errori da parte delle avversarie in attacco, abbiamo difeso abbastanza bene e, di conseguenza, abbiamo recuperato anche 23 palloni. Per quanto riguarda il nostro attacco bisognerebbe migliorare i tiri da sotto, visto che ne abbiamo messi a segno 26 su 78 e i tiri liberi perché ne abbiamo segnati 11 su 32. Restano inoltre troppi i palloni persi: 51 complessivi che dovremmo sicuramente ridurre impegnandoci molto in allenamento e concentrandoci maggiormente nelle partite. Si sono viste però molte più azioni di squadra soprattutto nella seconda metà della gara che si è conclusa con 10 assist. Possiamo ancora migliorare, ma è un buon inizio. Verso la fine della partita, le avversarie sono diventate molto più fallose ed aggressive, prendendosi anche un fallo antisportivo e procurando numerose tensioni non solo tra noi giocatrici, ma anche tra i genitori presenti nel pubblico. Fortunatamente non si sono verificati spargimenti di sangue e tutto si è concluso per il meglio a nostro favore. Ci possiamo fare i complimenti per la nostra prima vittoria e tanti auguri per le prossime partite, sperando di continuare a migliorare! (Matilde D’Ago)

U17f - 4^ di campionato

Torino, 16 novembre 2009
TTB – Stars Novara 49-62 (8-16; 5-16; 14-11; 22-19)
TTB: Inglese, Bisceglia 2, Davico 1, Tasca 5 , Nordi 3, Cappati, Caputo 3, Borgogno 7, D’Ago 3, Lauritano 14, Baschenis 7, Catana 4.
All. Teresa Almoguera
Stars Novara: De Leo 10, Buzzi, Ubaldini, Zaffaroni, Massaro 2, Signorelli 19, Cannillo 24, Bernardi 1, Tartaglia, Girotto 4, Fiori, Borioli 2.
All. Alessio Marrari

Torino 16 novembre – è stata una partita dura, combattuta fino all’ultimo secondo contro le prime in classifica, avversarie agguerrite, incitatissime dalla panchina e dal pubblico e molto affiatate tra di loro … ma nonostante noi ragazze del TTB ci abbiamo messo cuore e passione, il nostro gioco ha risentito di troppe imprecisioni: 59 palle perse, molti falli inutili ed evitabili (in totale 32) e ancora una bassa percentuale di tiro (32% di canestri, di cui 18 su 59 segnati da 2 - 10 su 18 tiri liberi). L’andamento della partita non è stato però costante: durante il corso dei primi due tempi non siamo state all’altezza delle nostre avversarie, che hanno giocato sulla loro fisicità e altezza, facendoci molta pressione e mettendoci in difficoltà ad attaccare la loro zona. A metà del secondo tempo tra l’altro, la nostra compagna D’Ago si è infortunata e probabilmente rimarrà ferma per la prossima partita. Il distacco ci ha penalizzato e ha segnato la loro vittoria; infatti gli ultimi due tempi, noi ragazze abbiamo fatto girare velocemente la palla, recuperando la concentrazione, fino ad arrivare a segnare diversi punti alle Novaresi. Questa partita è stata la prova che migliorando la tecnica, i recuperi palla (che sono stati solo 25) e impostando un buon gioco di squadra, possiamo diventare un pericolo anche per le prime in classifica! Dobbiamo crederci tutte e fino in fondo. (Marta Lauritano)

U17f - 3^ di campionato

Torino, 7 novembre 2009
Pallacanestro Torino - TTB 87-41 (20-13; 15-4; 21-10; 31-14)
Pallacanestro Torino: Masoero 8, Pisano 6 , Perciavalle 12, Charrier 5, Scaoiola 2, Gaj Tripiano 10, Martire 7, Ippolito 4, Negro 4, Ercole 16, Maffeo 7, Saba 6.
All. S. Lionetti
TTB: Inglese, Megliola 4, Davico, Tasca 7 , Caputo, Tibo, Borgogno 2, D’Ago 13, Lauritano, Baschenis 2, Marando 7, Catana 6.
All. Teresa Almoguera

Terza sconfitta per noi ragazze del TTB. Le nostre avversarie sono state in vantaggio per tutto il corso della partita, probabilmente a causa delle troppe palle perse che non siamo ancora riuscite a ridurre (21 nel primo tempo e 23 nel secondo per un totale di 44, ancora troppe per poter vincere una partita). Fortunatamente ci sono state anche 14 palle recuperate le quali però non hanno impedito che le nostre avversarie mantenessero il vantaggio. Inoltre le nostre avversarie hanno mantenuto per tutta la durata della partita il loro massimo livello di tecnica e concentrazione, cosa che è mancata a noi e che ci ha permesso di realizzare solamente 19 tiri da 2 e di sbagliarne 46. Dovremmo lavorare ancora molto sul tiro, un po' impreciso in alcune di noi, e sui tiri liberi, realizzati 2 su 9. Per quanto riguarda il nostro modo di giocare, sarebbe opportuno capire al più presto come si gioca di squadra e i sacrifici che questo comporta. Pertanto ci impegneremo, partendo dagli allenamenti, a sviluppare le nostre capacità e ad essere unite allo scopo di raggiungere uno stesso obiettivo. (Alessia Marando)

U17f - 2^ di campionato

TTB – Moncalieri 30 – 75 (8-20; 5-14; 8-24; 9-17)
TTB: Inglese 1, Megliola 3, Bisceglia , Tasca 2 , Nordi, Cappati, Caputo 2 , Borgogno, D’Ago 11, Baschenis 6, Marando 3, Catana 2.
All. Teresa Almoguera
Moncalieri: Canone 7, Conti 1 , Lampanelli 16, Novara 2, Ellena, Frola 7, Sansoldo 29, Deboli, Ghibaudo, Molino, Fissore 8, Cova 5.
All. Gino Sgavicchia

Pino T.se 31 ottobre 2009 – Seconda partita di campionato per noi ragazze del Pino Torinese, che abbiamo tenuto testa alle avversarie (Moncalieri) per i primi 6 minuti di gioco, difendendo e prendendo ribalzi (in totale, 20 difensivi presi - 14 offensivi presi). Dopo vari cambi della nostra allenatrice, gli ultimi 4 minuti di gioco sono sembrati più “complicati”, perdendo 36 palle e concludendo il primo quarto 8 a 20 per le rivali.
Secondo tempo molto tormentato: le nostre avversarie partono decise, mentre noi non riusciamo a capire il loro gioco e ci troviamo in difficoltà, chiudiamo metà partita con il punteggio di 13 a 34 per Moncalieri.
Nello spogliatoio Teresa cerca di rispiegarci come difendere e come giocare in attacco, ma nulla; noi ragazze concludiamo il terzo quarto con 8 punti (di cui tanti canestri da sotto sbagliati). Nell’ultimo quarto cerchiamo di riprenderci un po’, tenendo testa al Moncalieri, ma la stanchezza inizia a sentirsi e concludiamo questa partita con il punteggio di 30 a 75 per le avversarie (con 30 passi e 64 palle perse). Nulla toglie che noi ragazze del Pino ci abbiamo provato e ci siamo messe in gioco, probabilmente però non ci siamo applicate quanto davvero potevamo, ora si dovrà lavorare duro e cercare di impegnarsi al massimo in tutto, seguendo il più possibile i preziosi consigli di Teresa che dimostra sempre più di tenerci davvero a noi. (Carlotta Tasca)

U17f - 1^ di campionato

BK Femminile Biellese – TTB 82 – 64 (23-13; 24-20; 23-15; 12-16)

BK Biellese: Raveane 23, Peretti 19,Gandini 15, M. Cillerai 11, Mareclin 6, Curtarollok 4, Re 2, G. Cillerai 2, Bocca, Rigamonti, Peli, Zantonelli.

All Paolo Giletta

TTB: D’Ago 17, Caputo 7, Megliola 6, Catana 6, Inglese 6, Tasca 6, Lauritano 5, Borgogno 5, Davico 2, Cappati 2, Baschenis 2, Marando.

All Teresa Almoguera

Prima sconfitta per noi ragazze del TTB. I primi minuti di gioco li abbiamo combattuti quasi alla pari, ma hanno sempre visto le Biellesi in testa.
Il distacco definitivo è avvenuto verso il 6 minuto di gioco quando siamo rimaste 10 – 15 punti sotto.
Alla fine del secondo quarto il punteggio era 47-33 e siamo andate negli spogliatoi con 27 palle perse, e pochissimi rimbalzi (la partita si è chiusa con 5 rimbalzi in totale).
Terzo quarto, come il primo, si è chiuso con un distacco di ben 23 punti.
Il distacco si è ridotto nell’ultimo quarto (che abbiamo vinto) in cui abbiamo finalmente capito le nostre avversarie e applicato i consigli di Teresa; abbiamo concluso molti più contropiedi; quando la difesa era schierata, abbiamo fatto girare bene la palla e le palle perse si sono ridotte a 16 (anche se comunque sono sempre troppe).
Probabilmente la causa della sconfitta è che abbiamo troppa fretta di concludere le azioni (molte delle quali sono azioni ancora troppo individuali) e che non facciamo ancora girare bene la palla.
Nell’ultimo quarto abbiamo dimostrato di “saper giocare a basket” nonostante fosse stata la prima partita ufficiale di una squadra con giocatrici che arrivano da società diverse e sono insieme solo da settembre.
Penso che se avessimo giocato tutta la partita come l’ultimo quarto avremmo vinto.
Ci rifaremo la prossima volta, ma in questa settimana dovremo allenarci molto sui rimbalzi e per non sbagliare così tanti tiri da sotto. (Giorgia Megliola)

Un piano partita per Mamma e Papà



Come aiutare i genitori ad avere una grande esperienza sportiva.

Di Ed Schilling, Executive Director/Trainer, Champions Academy, Zionsville, IN

è un pò lungo e potrebbe apparire noioso,

ma vale veramente la pena leggerlo fino in fondo con attenzione.

...segue






Gli allenatori che stanno preparando la loro squadra di pallacanestro per la stagione sportiva faranno bene ad estendere le loro responsabilità ad un altro gruppo di importanti giocatori : i genitori dei giocatori.

Anche loro si stanno sforzando per assicurare ai loro ragazzi una stagione positiva : atleticamente, socialmente e nella prospettiva della loro crescita fisica e tecnica. Noi allenatori lavoriamo con i Genitori per sviluppare la passione dei bambini e dei ragazzi, per raggiungere un alto livello di rendimento in campo e fuori.

In questa sede vorrei offrire agli allenatori la visione su come i Genitori possano ottimizzare il loro contributo durante la stagione, per far sì che ogni anno diventi il miglior anno della carriera dei loro figli, un anno indimenticabile.

Inoltre vorrei entrare nei cuori e nelle menti degli allenatori e dei giocatori per insegnare loro come si possa comunicare efficacemente e rendersi conto che l’allenatore è una figura che può rendere un’annata sportiva il miglior periodo per costruire duraturi rapporti fra genitori, giocatori ed allenatori.

Nessun allenatore desidera perdere ; la continuità del suo lavoro dipende qualche volta dalla vittoria, ma nel settore giovanile dal miglioramento e dalla crescita umana dei vostri figli.

Parecchie volte nella mia carriera ho avuto compagni di squadra con i quali non avevo niente in comune, con stili e priorità nella vita che non ho mai apprezzato. Ciò nonostante, erano fra i nostri giocatori migliori, e conseguentemente hanno giocato quanto la loro performance meritava, ed hanno dimostrato di migliorare ogni giorno un poco, come tutti noi.

Questa premessa mi serve per dire che, al di là della disciplina e delle violazioni delle regole di squadra, non conosco alcun allenatore che tenga un giocatore in panchina solamente perché non gli piace, se quello stesso giocatore può aiutarlo a vincere, dopo essersi impegnato al massimo la settimana precedente e quella prima ancora.

I Genitori devono capire che gli allenatori non vogliono imbrogliare i ragazzi.

Solitamente lavorano come tecnici e come formatori, per aiutare i ragazzi e mai per danneggiarli. Questo è quanto un coach vuole far sapere e far capire ai Genitori ed alle famiglie.
Chi scrive ha allenato per 17 anni, al Liceo, nei College ed a livello Professionistico, è figlio di un allenatore, quindi ha speso la vita intera con i ragazzi ed i rispettivi Genitori.
Credo che i Genitori debbano sapere un po’ di cose sul lavoro dell’allenatore.

In primo luogo, gli allenatori prendono le loro decisioni innanzitutto per far crescere TUTTO il gruppo, e non solo chi appare più o meno simpatico ; in secondo luogo, il coach esegue una valutazione attenta degli allenamenti, del comportamento, dell’atteggiamento e della mentalità di ogni singolo giocatore ; il terzo punto, nel settore giovanile, è vincere. I Genitori ed i tifosi non hanno una visione completa.

Per esempio, negli ultimi due minuti di una partita, un giocatore esce dalla panchina e realizza ripetutamente da tre punti : questo non è un indicatore tassativo e reale delle capacità del giocatore, che magari ha mostrato difficoltà in allenamento, negli esercizi e nelle partite, e per questo motivo ha giocato solo pochi minuti.

Inoltre, la squadra migliore non sempre è formata dai cinque giocatori di maggior talento. Spesso la ricerca di una “chimica di squadra”, i ruoli di gioco, gli accoppiamenti difensivi ed il piano partita, determinano la scelta dei cinque giocatori in campo.

E’ sufficiente guardare le ultime Olimpiadi, gli ultimi Campionati del Mondo di Basket o gli ultimi Playoff Italiani per aver la prova che i cinque giocatori di maggior talento non fanno sempre la “squadra migliore”.
“ Solo perché vostro figlio/a può battere uno contro uno qualsiasi giocatore del quintetto base dovrebbe partire in quintetto?

Un allenatore considera molte cose prima di determinare chi gioca, quanto e quando. Il leggendario John Wooden ha fatto giocare i ragazzi che lui considerava “i migliori secondo il SUO concetto di squadra”.

Ovviamente, gli allenatori usano criteri di verifica tangibili ed intangibili per determinare i tempi di gioco. I criteri di verifica intangibili includono concetti come l’allenabilità, l’attitudine, la puntualità, l’etica di lavoro, la concentrazione in campo, l’impegno, l’attenzione ai particolari e l’aiuto ai compagni. Questi sono fattori valutati dal coach.

I Genitori non possono essere totalmente obiettivi nella valutazione del loro figlio/a.

Neppure mio padre, ex allenatore in una Università Americana, poteva vedere esattamente le mie debolezze di giocatore.

Ed oggi, nemmeno io riesco a vedere i difetti dei miei figli. I genitori amano i loro figli e cercano di capire qual è la cosa migliore per il figlio, mentre gli allenatori si sforzano di vedere qual è la cosa migliore per la squadra.”
Comunicazione efficace e sana per genitore e ragazzo.

Il secondo concetto ad influenzare l’esperienza sportiva è la capacità del genitore di comunicare efficacemente con il figlio. La cosa più importante da comunicare, particolarmente dopo una partita, è l’incodizionato amore familiare.

Ci sono troppi commenti fuori dal campo. Al termine della gara, il coach valuta squadra e giocatori nello spogliatoio. Ma i tifosi nel frattempo hanno già dato valutazioni con applausi, fischi, espressioni non-verbali, e purtroppo anche critiche verbali…o addirittura peggio : non c’è niente di peggio che sentire levarsi dalla tribuna e dal proprio gruppo di Genitori un sonoro “ NOOOOO !!!! “ ad un errore di un qualsiasi giocatore. Io suggerisco piuttosto un fragoroso applauso.

I “media” garantiranno valutazioni non richieste sui Vostri figli, che poche o tante persone ascolteranno o leggeranno. Il vostro ragazzo deve sapere che lo amate senza riserve, a prescindere dalle sue prestazioni cestistiche. Questo amore incondizionato avrà effetto sul vostro ragazzo più di ogni vostra valutazione sulla partita appena svolta.

Come Genitori, dovete avere un messaggio importante da trasmettere al Vostro ragazzo : riguarda il suo comportamento durante la gara. A volte lo Staff può essere così coinvolto nella partita da non accorgersi della sua reazione quando viene tolto dal campo per un comportamento irrispettoso o una protesta nei confronti di un arbitro, un compagno, un avversario o verso lo stesso allenatore. Il Genitore è responsabile del comportamento scorretto del figlio.

Se il ragazzo non presta attenzione durante il time-out, o scherza in panchina, bisogna farglielo notare.

Il Genitore deve capire che il ragazzo ha un immenso potenziale per distruggere lo spirito della squadra, per questo deve fare attenzione alle cose che dice al figlio fuori dal campo.

Tutte le parole spese negativamente nei confronti del coach o dei compagni o arbitri o avversari avranno effetto sul figlio. Il genitore ha una posizione di grande influenza su di lui. Se dice che il coach non è “bravo”, o che ha preso una decisione sbagliata, o che lo sta prendendo in giro, infonderà mancanza di rispetto nei confronti dell’allenatore, ed ostacolerà l’allenabilità e l’entusiasmo del figlio stesso. E non solo per quella occasione, o per quel coach, o per quella società sportiva…ma per sempre!

Avete mai camminato in una stanza in cui qualcuno sta parlando alle vostre spalle? Potreste non aver capito una singola parola, ma in realtà sapete che stavano parlando di voi.

Quando un Genitore parla negativamente del coach, si genera un clima e uno spirito negativo. Il coach può non sapere esattamente cosa sta succedendo, ma avrà la sensazione che qualcosa non sta andando bene, ed alla fine ogni ragazzo ne soffrirà. Se avete a cuore vostro figlio, non parlate negativamente dell’allenatore, né davanti a lui né ad altri.
La fiducia reciproca tra allenatore e giocatore è un fondamentale fattore di successo in una stagione sportiva, in una carriera sportiva ed in una personalità in crescita.

Questi concetti si applicano anche alle parole che voi usereste nei confronti degli altri giocatori della squadra. Vostro figlio userà le stesse espressioni che voi usate nei confronti dei compagni di squadra. Una cosa è dire che un compagno non ha tirato bene o non ha giocato bene. Un’altra cosa è dire che non è capace e non avrebbe dovuto giocare o che non dovrebbe neppure tirare a canestro.

Ogni allenamento, ogni partita, ogni torneo, ogni stagione, ogni trasferta, fornisce molti “momenti per imparare” a tutti i Genitori.

Un Genitore dovrebbe sostenere fortemente le decisioni del coach e non allenare da bordo campo, ma c’è un’area in cui DEVE allenare ed è l’area in cui deve “insegnare ciò che è necessario per vivere”.

A prescindere dai momenti positivi o negativi del campionato, ci possono essere dei momenti eccellenti in cui il Genitore può insegnare qualcosa al suo ragazzo. Se per esempio il vostro ragazzo è in panchina e sta giocando pochi minuti, dovete insegnargli il modo in cui può contribuire al successo della squadra. Lui può fare il suo meglio lavorando forte in allenamento, incoraggiando i compagni durante le partite, seguendo il gioco in modo da essere preparato, se e quando arriverà il momento di giocare.

Tutto ciò che accade durante una stagione sportiva può contribuire a preparare il vostro ragazzo per la vita.

Per esempio, se il coach è un “urlatore”, voi come Genitori, potete suggerire di ascoltare che cosa ha detto e non in che modo lo ha detto.

Se la squadra sta perdendo e vostro figlio è scoraggiato, potete dire che un giorno potrà trovarsi in una situazione scolastica o di lavoro o sentimentale non felice, e che dovrà provare a risolvere le cose contro tutto e contro tutti.

Come Genitore, avete un ruolo importante nella crescita e nella maturazione di un figlio sportivo.

La stagione agonistica può darvi un grande insegnamento.
Ricordo questa citazione del mio vecchio coach Dick Dullaghan, “ la cosa più importante non è cosa ottenete giocando, ma cosa siete diventati avendo giocato “.

I Genitori dell’atleta sono anch’esse figure “pubbliche”.

Il terzo concetto da tener presente è che, come genitore dell’atleta, siete una figura pubblica. Durante i miei anni come “reclutatore” di giocatori di pallacanestro per l’Università, andavo nelle palestre delle High School e, puntualmente qualcuno mi chiedeva se ero lì per reclutare nuovi giocatori.

Mi indicavano subito dove erano seduti i genitori dei ragazzi. La maggior parte dei tifosi e degli addetti sanno anche questo. Come genitori, sarete conosciuti non soltanto dal pubblico, ma sarete percepiti come fattori che influenzano nel bene e nel male l’andamento della vostra squadra.

Qualsiasi cosa diciate, sarà ripetuta da altre persone e riferite come vostro parere personale; se criticate il coach con qualcuno che a sua volta lo critica, o anche lo ammira o lo difende, potete essere sicuri che il coach lo verrà a sapere.

Le espressioni del vostro viso verranno osservate dalla gente intorno a voi. Se gesticolate quando un giocatore sbaglia un tiro o perde la palla, gli altri intorno a voi vi guarderanno. Il “self-control” è una grande sfida durante una partita, specialmente quando giocano i vostri figli: nelle altre occasioni, lo avete già notato, è più facile.

Inoltre dovete resistere alla tentazione di rispondere alle osservazioni negative e pure agli insulti degli altri tifosi. Le osservazioni negative derivano spesso dalla gelosia e dall’ignoranza. Se rispondete, rischiate di causare una lite o una baruffa.

Avendo lavorato come coach sia a livello NBA, che College, che High School, so per certo che qualunque cosa coinvolga i membri della famiglia, prima o durante una partita avrà un effetto negativo sul giocatore: tanto peggio se è vostro figlio.

Suggerisco che vi comportiate come se non aveste sentito le critiche, gli insulti, le osservazioni negative ; alzatevi e cambiate posto, non create discussioni, vostro figlio potrebbe sentirvi, vedervi, distrarsi, deconcentrarsi, spaventarsi, caricarsi di energie negative.

Come ho già accennato, sono stato anche Talent Scout, ed ho assistito a scene incresciose e ridicole originate da singoli genitori.

Se un giocatore potesse vedere se stesso protestare in campo contro il fischio di un arbitro ( che spesso non è così sbagliato ), non lo rifarebbe. Perché capirebbe che protestare con gli arbitri non aiuta nessuno, anzi spesso può danneggiare la squadra del cuore.

Se vedo il genitore di un giocatore che volevo reclutare comportarsi in maniera focosa o con scarsa educazione o da sciocco, mi domando se proprio desidero trattare con lui per qualche anno di settore giovanile.

Quando un Genitore urla contro gli arbitri, dà al proprio figlio una giustificazione ed un alibi per la sua prestazione negativa, o per protestare a sua volta.

Al contrario un genitore ha sempre occasione per sostenere gli altri giocatori della squadra. Quando un Genitore sostiene la squadra senza considerare quanto tempo gioca il proprio figlio, lancia un messaggio positivo alla squadra, alle altre famiglie, a suo figlio, al coach e anche alla società sportiva.

Ho notato anche questo aspetto: ci sono genitori che seguono le partite della squadra tranne quando il figlio gioca poco, oppure si fa male o è influenzato o non viene convocato.

Tale comportamento trasmette un chiaro messaggio agli altri genitori ed ai giocatori: le attenzioni del genitore erano rivolte solo al figlio e non alla squadra. Se desideravate contribuire al successo della squadra, assistete alle partite “ per la Squadra” e non solo per vostro figlio.
Gli anni del settore giovanile sono un periodo importantissimo per costruire il rapporto genitore-ragazzo, ed il genitore deve godere questa “stagione di vita” insieme al suo ragazzo. Provate a rendere questo momento giovanile speciale, perché finirà molto rapidamente. Dalla scuola media all’università tanti giocatori che vorrebbero far parte della squadra, vengono tagliati o non hanno un buon club in città, con buoni dirigenti, buoni allenatori, buoni impianti, buone tradizioni come abbiamo noi.

Il Genitore dovrebbe essere contento che suo figlio riesca ad avere un posto nella squadra, anche se non è molto ciò che riesce a dare. E’ così importante per atleti e genitori essere alle partite : anche a quelle dei compagni più grandi e più piccoli. Dovreste vedere come anche i giocatori di serie A litigano per avere i biglietti per i loro genitori.

Personalmente ricordo quanto fosse fantastico avere i miei genitori alle partite. Se perdevamo la partita, era comunque piacevole aver vicino una persona cara. E’ sempre più appropriato il vecchio adagio “ la famiglia moltiplica le gioie e divide i dispiaceri “. Cogliete ogni opportunità per contribuire a condividere la gioia ed ad attutire i dispiaceri della esperienza sportiva insieme al vostro ragazzo.

Per concludere, non lasciare che il minutaggio di gioco, le sconfitte, o i momenti difficili rubino la gioia che ti coinvolge nel supportare tuo figlio, nell’aiutarlo a superare serenamente tutti gli ostacoli.

Quando ho giocato a pallacanestro per l’Università di Miami in Ohio, uno dei genitori dei miei compagni di squadra ha esemplificato questo concetto di godere di questa esperienza, gratificando suo figlio ma anche tutti noi della squadra.

Il mio compagno di squadra, Jeff Fuerst, a volte ha giocato, altre non è neppure entrato in campo, altre ancora non entrava in formazione.

Secondo alcuni genitori, questo giocatore avrebbe dovuto serbare rancore per il suo coach. “ Come può mio figlio giocare così bene l’ultima partita e neanche vedere il campo in questa? “. Non il padre di Jeff, lui era ottimista, positivo, un vero sostegno per Jeff, la squadra, il coach, gli altri giocatori, sia che il figlio giocasse o meno.

Aspettavo con impazienza di vedere il sig. Fuerst alle partite. Lui viveva a Chicago, che non è assolutamente vicino ad Oxford nell’Ohio; quando non poteva venire alla partita, guidava la macchina fino al punto in cui poteva sintonizzare la stazione radio sulla partita per sentirla in diretta dalla sua auto.

Lascio dire a voi se il sig. Fuerst ha aiutato suo figlio a valutare la gioia di far parte di una squadra di pallacanestro.

La mia speranza ed il mio consiglio per voi e per vostro figlio è quella di avere l’occasione per amare teneramente questo percorso di vita giovanile insieme.


Questa stagione non dura mai abbastanza a lungo, quindi, tu Genitore, fa’ che sia la migliore possibile.

TTB Anno Sportivo 2009-10



Caro Atleta, come ogni anno è il momento di riprendere l’attività cestistica… dimentichiamo le vacanze e cerchiamo di riprendere la forma fisica per ottenere i migliori risultati che speriamo.
In attesa di una presentazione ufficiale, che si terrà probabilmente bel mese di ottobre, ci farebbe piacere introdurti le nostre squadre e in linea di massima, quando incominciano le attività. Manderemo comunque un’ulteriore comunicazione con giorno e ora del primo allenamento (le prime squadra saranno contattate direttamente dai coaches)





Quest’anno le squadre e il loro inizio attività sarà il seguente
  1. C 2 masch.
    31 agosto ore 19 - presso la piscina Moby Dick
  2. B femm
    24 agosto
  3. Promozione
    Da definire
  4. Under 17-19 femm
    Da definire
  5. Under 17 open
    31 agosto h 18:00 riunione in sede per i genitori,
    ragazzi 31 agosto h 17 – 19 palazzetto con Under 15
  6. Under 15 open
    31 agosto h 17 – 19 palazzetto
  7. Under 13
    31 agosto h 15-17 palazzetto
  8. Esordienti
    con l’inizio della scuola
  9. Aquilotti
    con l’inizio della scuola
  10. Scoiattoli A
    con l’inizio della scuola
  11. Scoiattoli B
    con l’inizio della scuola
  12. Pulcini
    con l’inizio della scuola

Alcune formalità burocratiche…
  • Purtroppo quest’anno il comune ha deciso di farci pagare anche le ore in palestra occupate dalle squadre giovanili e quindi dobbiamo aumentare la quota d’iscrizione ad € 330,00 e per i fratelli € 250,00
  • Abbiamo deciso di fornirti dei pacchetti personalizzati di zainetto e completo basket incluso nella rata del valore di circa 50,00 €
  • Vi ricordiamo che tutte le comunicazioni dalla Società verranno fatte via e-mail, perciò ricordati di fornirci il tuo indirizzo e di controllare spesso la mail.
  • Ti ricordo il nostro sito, creato e gestito dal mitico Sergio Caron, dirigente della società, sul quale troverai molte fotografie, anche tue, e tutte le notizie sui campionati. www.torinoteenbasket.it
  • Ti ricordo che quest’anno proponiamo una linea di abbigliamento in esclusiva per i teenplayers o sostenitori. Se sei interessato contattaci in ufficio o presso il tuo coach
  • Anche quest’anno allenatori, dirigenti, genitori e atleti dovranno rispettare un regolamento. Ti ricordo che siamo una scuola di Basket e vogliamo il massimo da te.

Ma ora prepara la sacca, riportaci in sede tutti i documenti che trovi in allegato e preparati ad un altro anno entusiasmante e ricco di divertimenti.
Lo staff del TTB Pino

Ammissioni ai campionati giovanili

Ammissioni ai campionati giovanili

A seguito della riunione della commissione tecnica che si occupa dei campionati giovanili, l'Ufficio Gare ha reso note le ammissioni ai campionati d'Eccellenza ed Open
...............................





Under 19 Eccellenza

Ammesse
Pall. Biella
Pall. Moncalieri
Junior Casale
Torino Basket Club
Derthona
Arona Plm Bb School
Spareggiano
(per due posti)

L.A. San Mauro
Aba Saluzzo
Olimpo Alba
Pall. Cirié
Non Ammesse
Team '71 Bra
Usac Rivarolo


Under 17 Eccellenza

Ammesse
Torino Basket Club
Junior Casale
Pall. Biella
Pall. Moncalieri
Arona Plm Bb School
Cus Torino
L.A. San Mauro
Olimpo Alba

Spareggiano
(per due posti)

Alter '82 Piossasco
Kolbe Torino
Scuola Pall. Ivrea
Venaria B.S.


Under 15 Eccellenza

Ammesse
Pall. Moncalieri
Kolbe Torino
Venaria B.S.
Junior Casale
Pall. Cirié
Arona Plm Bb School
Borgomanero B.G.
Aba Saluzzo
Alter '82 Piossasco
Pall. Biella

Spareggiano
(per due posti)

B.C. Cuneo
Team '71 Bra
Accabasket Alessandria
Pall. Trino



Iscrizioni ai campionati Open


Under 19 Open Under 17 Open Under 15 Open
1 Alter '82 Piossasco Aba Saluzzo Amatori Savigliano
2 Amatori Savigliano Basket Carmagnola Azzurra Basket Vco
3 Auxilium Pall. Torino Amatori Savigliano Basket '86 Orbassano
4 B.C. Vercelli Rices Arona Plm Bb School B.C. Serravalle
5 Cus Torino Azzurra Basket Vco Basket Fossano
6 G.S. Rosta B.C. Cuneo Cus Torino
7 G.S. Borgosesia B.C. Novara G.S. Rosta
8 Kappadue Torino B.C. Serravalle G.S. Borgosesia
9 Novara Basket Basket Fossano Ginnastica Torino
10 Oasi L. Vicuna Rivalta Basket Galliate L.A. San Mauro
11 Pall. Alessandria Team '71 Bra La Lucciola Novara
12 Pall. Cierre Asti '98 B.C. Vercelli Rices Lettera 22 Ivrea
13 Pall. Moncalieri Cus Torino Crocetta Torino
14 Pall. Trino G.S. Borgosesia Tam Tam Torino
15 Pol. Atlavir Rivalta Ginnastica Torino Derthona Basket
16 Pol. Brabasket Accabasket Alessandria Scuola Basket Asti
17 Rouge et Noir Aosta Kolbe Torino Sea Basket Settimo
18 Rosmini Domodossola La Lucciola Novara Teens Basket Cossato
19 Sea Basket Settimo N.B. Alessandria T.T.B. Pino Torinese
20 Venaria B.S. Oasi L. Vicuna Rivalta Vigliano Basket Team
21 Vigliano Basket Team Pall. Chivasso  
22 Virtus Verbania Pall. Cierre Asti '98
23
Pall. Grugliasco
24
Pall. Nichelino
25
Crocetta Torino
26
Rebabasket Torino
27
Pol. Atlavir Rivalta
28
Rosmini Domodossola
29
Sea Basket Settimo
30
Teens Basket Cossato
31
T.T.B. Pino Torinese
32
Unisport Cavagnolo
33
Virtus Verbania



Under 14 Open Under 13 Open
1 Aba Saluzzo Aba Saluzzo
2 Basket Carmagnola Basket Carmagnola
3 Amatori Savigliano Alter '82 Piossasco
4 Arona Plm Bb School Amatori Savigliano
5 Azzurra Basket Vco Arona Plm Bb School
6 B.C. Cuneo Auxilium Pall. Torino
7 B.C. Novara Team '71 Bra
8 Basket Fossano Borgomanero B.G.
9 Team '71 Bra Cus Torino
10 Borgomanero B.G. Eridania Torino
11 Cus Torino Ginnastica Torino
12 Ginnastica Torino Accabasket Alessandria
13 Accabasket Alessandria Junior Casale
14 Junior Casale Kolbe Torino
15 Kolbe Torino L.A. San Mauro
16 L.A. San Mauro La Lucciola Novara
17 La Lucciola Novara Lettera 22 Ivrea
18 Lettera 22 Ivrea Pall. Biella
19 Olimpo Alba Pall. Cirié
20 Pall. Biella Pall. Grugliasco
21 Pall. Cirié Pall. Moncalieri
22 Pall. Grugliasco Crocetta Torino  
23 Pall. Moncalieri Rebabasket Torino
24 Rosmini Domodossola Pol. Gandhi Torino
25 Rouge et Noir Aosta Sea Basket Settimo
26 Teens Basket Cossato
27 Unisport Cavagnolo
28 Venaria Reale Pall.

Basket Pino compie 1 anno !




Ce l’abbiamo fatta. E’ passato un anno e un giorno dalla creazione di QUESTO BLOG!

Grazie a tutti per le 8.460 visite, mi sembrano un buon risultato come debutto.

Certo quando era nato avevamo pensato ad un successo ancora maggiore,
soprattutto ritenevamo che fosse possibile e facile coinvolgere altre persone.


Il Blog è nato per caso, è stato un tentativo parzialmente riuscito stimolato dall'entusiasmo che un gruppo di ragazzi ed il loro allenatore erano riusciti a trasmetterci per questo fantastico Basket.


Per la prossima stagione speriamo di trovare forze nuove che abbiamo voglia di scrivere, commentare, partecipare. Di chiacchiere su partite, ragazzi, allenatori e genitori se ne fanno tantissime, troppe.
Sarebbe bello poter pubblicare solo quelle positive facendo esattamente il contrario di quello che fanno di solito giornali e televisione.

Offrire uno strumento di informazione e confronto ai ragazzi che con tanto entusiasmo si dedicano al Basket mi pare una bella cosa. Perché sia possibile farlo bene con il poco tempo che si ha a disposizione e bisogna essere in tanti, aspettiamo la collaborazione di tutti i volenterosi.
Soprattutto sarebbe bello che si utilizzasse il blog per creare dibattito con lo strumento dei commenti.
Chi ha idee le tiri fuori.

Speriamo di arrivare al secondo anno!

GRAZIE!

Un ultimo saluto a Bruno Gontero

Bruno Gontero
Esistono delle persone che hanno fatto la storia della pallacanestro, che nell’ombra hanno saputo creare cose uniche, rare, che tutti noi ricordiamo con piacere.

Bruno, tu sei stata una di quelle persone e il segno che ci hai lasciato è una tua firma nei nostri cuori.

Ci piace ricordarti quando sui campi di basket urlavi ai tuoi ragazzi e urlavi così forte che anche i genitori si mettevano a correre…
Ci piace ricordarti quando entravi in palestra e non passavi mai inosservato…
Ci piace ricordare quanto conoscevi bene quella pallacanestro di cui ti sei cibato per una vita e a cui hai trasmesso tutta la tua conoscenza, quella pallacanestro di cui tu hai partecipato alla crescita….
Ci piace ricordarti a Maen, quell’ameno posto tra i silenzi delle montagne, che venivano interrotti dalle fragorose risate dei ragazzini che sotto la tua guida si divertivano, imparavano e crescevano….
Ci piace ricordarti quando la tua voce imponente spiegava ai ragazzini le regole del camp e noi coaches, alle tue spalle, sentivamo per l’ennesima volta le stesse semplici e facili regole che forse per i bambini potevano sembrare delle imposizioni, ma per noi era quella filosofia di vita, semplice e felice che ti rappresentava….
Ci piace ricordare come sei riuscito a portare attraverso il basket del bene anche ai bambini Brasiliani…
Ci piace ricordare che dietro quell’omone si nascondeva un bambino capace di ridere, di far ridere e di tenderti una mano in aiuto anche quando non ne avevi bisogno….
Ci piace ricordare tutti quei bambini a Laura Vicuna che porteranno sempre nel cuore quella Festa Minibasket da te voluta e da te creata e come questi bambini da grandi ricorderanno questi momenti con immenso piacere…
Ci piace ricordare quanto bene hai fatto, quante cose e progetti hai portato avanti per il bene del prossimo… Ci piace ricordarti come un pilastro di solidarietà…..

ma soprattutto ci piace ricordarti come un GRANDE AMICO……


Se qualcuno si merita il paradiso, quello sei tu Bruno…..


***************

Il TTB raccoglie delle offerte da consegnare a Lella, la moglie, per gli sviluppi dei progetti solidali a cui Bruno credeva e a cui Bruno ha dedicato la sua vita: chi avesse piacere di aderire è pregato di consegnare in una busta la propria offerta a Max o a Erica oppure in sede.



Lo staff del TTB

Ricordo di Bruno Gontero ...

Bruno Gontero
Pubblichiamo volentieri una testimonianza che abbiamo ripreso da CuoreGialloblù
firmata da Massimo Baldasso:


Mi piace pensare che abbia gia' prenotato un posto in prima fila su qualche nuvoletta per assistere alle partite di basket che si disputeranno nella sua "oasi Laura Vicuna " mentre sta gia' organizzando qualche torneo di basket lassu' dove stanotte si e' recato con la sua grande Fede per raggiungere Colui che ha servito con devozione per tutta la vita . Ci puoi credere in Dio o meno ma Bruno Gontero e' un simbolo di come si possa Credere e Servire in nome dell’amore verso gli altri . L'ho conosciuto circa sei anni or sono quando mio figlio Lorenzo ha iniziato a giocare a basket e ,come praticamete tutti i bambini della provincia di Torino , ha fatto il torneo scoiattoli alla Laura Vicuna . Un omone che metteva quasi un po' di soggezione .
Arbitrava una partita dietro l'altra tra le urla di genitori , bambini e allenatori . Non la mandava a dire mai a nessuno e per questa sua schiettezza l'ho sempre ammirato. Ho sempre pensato non fosse un buon arbitro perche' fischiava sempre a favore dei piu' deboli. Forse era giusto cosi'. Quando anche Tommaso e' entrato nel circuito della pallacanestro ho avuto ancora piu' occasioni di frequentare l'Oasi e siamo un minimo entrati in contatto. Osservavo sempre questo uomo che era un continuo vulcano di iniziative . Tornei di basket, pallavolo , calcetto , pattinaggio , tennis , la piscina e quanto ancora metteva in piedi per potere offrire qualcosa a quei bambini molto piu' sfortunati dei nostri che stavano dall'altra parte del pianeta. La sua Fede e il basket erano il carburante per dargli tutte queste energie . Personalmente l'ultima volta che l'ho visto e'
stato 2 giorni or sono . Uscivo dalla piscina e prima di salire in auto mi sono fermato a prendere la "mia" Lemonsoda" . Lui mi ha guardato , mi ha sorriso e mi ha chiesto cosa ci facessi li che non era giorno di basket . Gli ho risposto che ero stato in piscina . Ha sorriso e mi ha detto " . . . mi raccomando ci vediamo questa sera a Moncalieri per il torneo di basket di beneficenza . . . " . Gli ho mentito perche' gli ho detto si pur sapendo che avevo due impegni e non avrei potuto partecipare. Ho perso l'occasione per vedere ancora una volta questo grande uomo animato da una grande Fede e da una grande passione .

Ho perso l'occasione per vedere ancora una volta Bruno Gontero .

Sempre Basket

Mi hanno insegnato che ogni pallone vagante poteva decidere una partita.........LARRY BIRD

Come spiegarti cos' è la vita,se mai hai giocato a basket

Se non credi in te stesso,scordati che qualcun altro lo faccia per te...... KOBE BRYANT

Dio ha creato un giocatore di basket alto 2 metri; quello è Mj....
LARRY BIRD

"L'attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite"
"Il talento ti fa vincere una partita. L'intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato"


« Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto........MICHEAL JEFFREY JORDAN

Puoi avere tutto il talento del mondo, ma se non ci metti il cuore non ho bisogno che tu scenda con me sul campo.... ALLEN IVERSON

Dai un Cinque al TTB !


A tutti gli amici del Basket,








Tre buoni motivi per donarci il vostro cinque per mille

· Crediamo nello sport come funzione sociale da oltre 30 anni

· Promuoviamo il basket anche nella diversità fisica e di apprendimento

· Ci impegniamo da sempre ad insegnare ai nostri ragazzi non solo a giocare, ma ad affrontare la vita con civiltà e rispetto per gli altri.

Ecco il nostro Codice fiscale (da inserire nella sezione Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI a norma di legge):

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Torino Teen Basket

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Fax 011.84.21.07

www.torinoteenbasket.it

Un piano partita per mamma e papà



Come aiutare i genitori ad avere una grande esperienza sportiva.

Di Ed Schilling, Executive Director/Trainer, Champions Academy, Zionsville, IN

è un pò lungo e potrebbe apparire noioso,

ma vale veramente la pena leggerlo fino in fondo con attenzione.

...segue






Gli allenatori che stanno preparando la loro squadra di pallacanestro per la stagione sportiva faranno bene ad estendere le loro responsabilità ad un altro gruppo di importanti giocatori : i genitori dei giocatori.

Anche loro si stanno sforzando per assicurare ai loro ragazzi una stagione positiva : atleticamente, socialmente e nella prospettiva della loro crescita fisica e tecnica. Noi allenatori lavoriamo con i Genitori per sviluppare la passione dei bambini e dei ragazzi, per raggiungere un alto livello di rendimento in campo e fuori.

In questa sede vorrei offrire agli allenatori la visione su come i Genitori possano ottimizzare il loro contributo durante la stagione, per far sì che ogni anno diventi il miglior anno della carriera dei loro figli, un anno indimenticabile.

Inoltre vorrei entrare nei cuori e nelle menti degli allenatori e dei giocatori per insegnare loro come si possa comunicare efficacemente e rendersi conto che l’allenatore è una figura che può rendere un’annata sportiva il miglior periodo per costruire duraturi rapporti fra genitori, giocatori ed allenatori.

Nessun allenatore desidera perdere ; la continuità del suo lavoro dipende qualche volta dalla vittoria, ma nel settore giovanile dal miglioramento e dalla crescita umana dei vostri figli.

Parecchie volte nella mia carriera ho avuto compagni di squadra con i quali non avevo niente in comune, con stili e priorità nella vita che non ho mai apprezzato. Ciò nonostante, erano fra i nostri giocatori migliori, e conseguentemente hanno giocato quanto la loro performance meritava, ed hanno dimostrato di migliorare ogni giorno un poco, come tutti noi.

Questa premessa mi serve per dire che, al di là della disciplina e delle violazioni delle regole di squadra, non conosco alcun allenatore che tenga un giocatore in panchina solamente perché non gli piace, se quello stesso giocatore può aiutarlo a vincere, dopo essersi impegnato al massimo la settimana precedente e quella prima ancora.

I Genitori devono capire che gli allenatori non vogliono imbrogliare i ragazzi.

Solitamente lavorano come tecnici e come formatori, per aiutare i ragazzi e mai per danneggiarli. Questo è quanto un coach vuole far sapere e far capire ai Genitori ed alle famiglie.
Chi scrive ha allenato per 17 anni, al Liceo, nei College ed a livello Professionistico, è figlio di un allenatore, quindi ha speso la vita intera con i ragazzi ed i rispettivi Genitori.
Credo che i Genitori debbano sapere un po’ di cose sul lavoro dell’allenatore.

In primo luogo, gli allenatori prendono le loro decisioni innanzitutto per far crescere TUTTO il gruppo, e non solo chi appare più o meno simpatico ; in secondo luogo, il coach esegue una valutazione attenta degli allenamenti, del comportamento, dell’atteggiamento e della mentalità di ogni singolo giocatore ; il terzo punto, nel settore giovanile, è vincere. I Genitori ed i tifosi non hanno una visione completa.

Per esempio, negli ultimi due minuti di una partita, un giocatore esce dalla panchina e realizza ripetutamente da tre punti : questo non è un indicatore tassativo e reale delle capacità del giocatore, che magari ha mostrato difficoltà in allenamento, negli esercizi e nelle partite, e per questo motivo ha giocato solo pochi minuti.

Inoltre, la squadra migliore non sempre è formata dai cinque giocatori di maggior talento. Spesso la ricerca di una “chimica di squadra”, i ruoli di gioco, gli accoppiamenti difensivi ed il piano partita, determinano la scelta dei cinque giocatori in campo.

E’ sufficiente guardare le ultime Olimpiadi, gli ultimi Campionati del Mondo di Basket o gli ultimi Playoff Italiani per aver la prova che i cinque giocatori di maggior talento non fanno sempre la “squadra migliore”.
“ Solo perché vostro figlio/a può battere uno contro uno qualsiasi giocatore del quintetto base dovrebbe partire in quintetto?

Un allenatore considera molte cose prima di determinare chi gioca, quanto e quando. Il leggendario John Wooden ha fatto giocare i ragazzi che lui considerava “i migliori secondo il SUO concetto di squadra”.

Ovviamente, gli allenatori usano criteri di verifica tangibili ed intangibili per determinare i tempi di gioco. I criteri di verifica intangibili includono concetti come l’allenabilità, l’attitudine, la puntualità, l’etica di lavoro, la concentrazione in campo, l’impegno, l’attenzione ai particolari e l’aiuto ai compagni. Questi sono fattori valutati dal coach.

I Genitori non possono essere totalmente obiettivi nella valutazione del loro figlio/a.

Neppure mio padre, ex allenatore in una Università Americana, poteva vedere esattamente le mie debolezze di giocatore.

Ed oggi, nemmeno io riesco a vedere i difetti dei miei figli. I genitori amano i loro figli e cercano di capire qual è la cosa migliore per il figlio, mentre gli allenatori si sforzano di vedere qual è la cosa migliore per la squadra.”
Comunicazione efficace e sana per genitore e ragazzo.

Il secondo concetto ad influenzare l’esperienza sportiva è la capacità del genitore di comunicare efficacemente con il figlio. La cosa più importante da comunicare, particolarmente dopo una partita, è l’incodizionato amore familiare.

Ci sono troppi commenti fuori dal campo. Al termine della gara, il coach valuta squadra e giocatori nello spogliatoio. Ma i tifosi nel frattempo hanno già dato valutazioni con applausi, fischi, espressioni non-verbali, e purtroppo anche critiche verbali…o addirittura peggio : non c’è niente di peggio che sentire levarsi dalla tribuna e dal proprio gruppo di Genitori un sonoro “ NOOOOO !!!! “ ad un errore di un qualsiasi giocatore. Io suggerisco piuttosto un fragoroso applauso.

I “media” garantiranno valutazioni non richieste sui Vostri figli, che poche o tante persone ascolteranno o leggeranno. Il vostro ragazzo deve sapere che lo amate senza riserve, a prescindere dalle sue prestazioni cestistiche. Questo amore incondizionato avrà effetto sul vostro ragazzo più di ogni vostra valutazione sulla partita appena svolta.

Come Genitori, dovete avere un messaggio importante da trasmettere al Vostro ragazzo : riguarda il suo comportamento durante la gara. A volte lo Staff può essere così coinvolto nella partita da non accorgersi della sua reazione quando viene tolto dal campo per un comportamento irrispettoso o una protesta nei confronti di un arbitro, un compagno, un avversario o verso lo stesso allenatore. Il Genitore è responsabile del comportamento scorretto del figlio.

Se il ragazzo non presta attenzione durante il time-out, o scherza in panchina, bisogna farglielo notare.

Il Genitore deve capire che il ragazzo ha un immenso potenziale per distruggere lo spirito della squadra, per questo deve fare attenzione alle cose che dice al figlio fuori dal campo.

Tutte le parole spese negativamente nei confronti del coach o dei compagni o arbitri o avversari avranno effetto sul figlio. Il genitore ha una posizione di grande influenza su di lui. Se dice che il coach non è “bravo”, o che ha preso una decisione sbagliata, o che lo sta prendendo in giro, infonderà mancanza di rispetto nei confronti dell’allenatore, ed ostacolerà l’allenabilità e l’entusiasmo del figlio stesso. E non solo per quella occasione, o per quel coach, o per quella società sportiva…ma per sempre!

Avete mai camminato in una stanza in cui qualcuno sta parlando alle vostre spalle? Potreste non aver capito una singola parola, ma in realtà sapete che stavano parlando di voi.

Quando un Genitore parla negativamente del coach, si genera un clima e uno spirito negativo. Il coach può non sapere esattamente cosa sta succedendo, ma avrà la sensazione che qualcosa non sta andando bene, ed alla fine ogni ragazzo ne soffrirà. Se avete a cuore vostro figlio, non parlate negativamente dell’allenatore, né davanti a lui né ad altri.
La fiducia reciproca tra allenatore e giocatore è un fondamentale fattore di successo in una stagione sportiva, in una carriera sportiva ed in una personalità in crescita.

Questi concetti si applicano anche alle parole che voi usereste nei confronti degli altri giocatori della squadra. Vostro figlio userà le stesse espressioni che voi usate nei confronti dei compagni di squadra. Una cosa è dire che un compagno non ha tirato bene o non ha giocato bene. Un’altra cosa è dire che non è capace e non avrebbe dovuto giocare o che non dovrebbe neppure tirare a canestro.

Ogni allenamento, ogni partita, ogni torneo, ogni stagione, ogni trasferta, fornisce molti “momenti per imparare” a tutti i Genitori.

Un Genitore dovrebbe sostenere fortemente le decisioni del coach e non allenare da bordo campo, ma c’è un’area in cui DEVE allenare ed è l’area in cui deve “insegnare ciò che è necessario per vivere”.

A prescindere dai momenti positivi o negativi del campionato, ci possono essere dei momenti eccellenti in cui il Genitore può insegnare qualcosa al suo ragazzo. Se per esempio il vostro ragazzo è in panchina e sta giocando pochi minuti, dovete insegnargli il modo in cui può contribuire al successo della squadra. Lui può fare il suo meglio lavorando forte in allenamento, incoraggiando i compagni durante le partite, seguendo il gioco in modo da essere preparato, se e quando arriverà il momento di giocare.

Tutto ciò che accade durante una stagione sportiva può contribuire a preparare il vostro ragazzo per la vita.

Per esempio, se il coach è un “urlatore”, voi come Genitori, potete suggerire di ascoltare che cosa ha detto e non in che modo lo ha detto.

Se la squadra sta perdendo e vostro figlio è scoraggiato, potete dire che un giorno potrà trovarsi in una situazione scolastica o di lavoro o sentimentale non felice, e che dovrà provare a risolvere le cose contro tutto e contro tutti.

Come Genitore, avete un ruolo importante nella crescita e nella maturazione di un figlio sportivo.

La stagione agonistica può darvi un grande insegnamento.
Ricordo questa citazione del mio vecchio coach Dick Dullaghan, “ la cosa più importante non è cosa ottenete giocando, ma cosa siete diventati avendo giocato “.

I Genitori dell’atleta sono anch’esse figure “pubbliche”.

Il terzo concetto da tener presente è che, come genitore dell’atleta, siete una figura pubblica. Durante i miei anni come “reclutatore” di giocatori di pallacanestro per l’Università, andavo nelle palestre delle High School e, puntualmente qualcuno mi chiedeva se ero lì per reclutare nuovi giocatori.

Mi indicavano subito dove erano seduti i genitori dei ragazzi. La maggior parte dei tifosi e degli addetti sanno anche questo. Come genitori, sarete conosciuti non soltanto dal pubblico, ma sarete percepiti come fattori che influenzano nel bene e nel male l’andamento della vostra squadra.

Qualsiasi cosa diciate, sarà ripetuta da altre persone e riferite come vostro parere personale; se criticate il coach con qualcuno che a sua volta lo critica, o anche lo ammira o lo difende, potete essere sicuri che il coach lo verrà a sapere.

Le espressioni del vostro viso verranno osservate dalla gente intorno a voi. Se gesticolate quando un giocatore sbaglia un tiro o perde la palla, gli altri intorno a voi vi guarderanno. Il “self-control” è una grande sfida durante una partita, specialmente quando giocano i vostri figli: nelle altre occasioni, lo avete già notato, è più facile.

Inoltre dovete resistere alla tentazione di rispondere alle osservazioni negative e pure agli insulti degli altri tifosi. Le osservazioni negative derivano spesso dalla gelosia e dall’ignoranza. Se rispondete, rischiate di causare una lite o una baruffa.

Avendo lavorato come coach sia a livello NBA, che College, che High School, so per certo che qualunque cosa coinvolga i membri della famiglia, prima o durante una partita avrà un effetto negativo sul giocatore: tanto peggio se è vostro figlio.

Suggerisco che vi comportiate come se non aveste sentito le critiche, gli insulti, le osservazioni negative ; alzatevi e cambiate posto, non create discussioni, vostro figlio potrebbe sentirvi, vedervi, distrarsi, deconcentrarsi, spaventarsi, caricarsi di energie negative.

Come ho già accennato, sono stato anche Talent Scout, ed ho assistito a scene incresciose e ridicole originate da singoli genitori.

Se un giocatore potesse vedere se stesso protestare in campo contro il fischio di un arbitro ( che spesso non è così sbagliato ), non lo rifarebbe. Perché capirebbe che protestare con gli arbitri non aiuta nessuno, anzi spesso può danneggiare la squadra del cuore.

Se vedo il genitore di un giocatore che volevo reclutare comportarsi in maniera focosa o con scarsa educazione o da sciocco, mi domando se proprio desidero trattare con lui per qualche anno di settore giovanile.

Quando un Genitore urla contro gli arbitri, dà al proprio figlio una giustificazione ed un alibi per la sua prestazione negativa, o per protestare a sua volta.

Al contrario un genitore ha sempre occasione per sostenere gli altri giocatori della squadra. Quando un Genitore sostiene la squadra senza considerare quanto tempo gioca il proprio figlio, lancia un messaggio positivo alla squadra, alle altre famiglie, a suo figlio, al coach e anche alla società sportiva.

Ho notato anche questo aspetto: ci sono genitori che seguono le partite della squadra tranne quando il figlio gioca poco, oppure si fa male o è influenzato o non viene convocato.

Tale comportamento trasmette un chiaro messaggio agli altri genitori ed ai giocatori: le attenzioni del genitore erano rivolte solo al figlio e non alla squadra. Se desideravate contribuire al successo della squadra, assistete alle partite “ per la Squadra” e non solo per vostro figlio.
Gli anni del settore giovanile sono un periodo importantissimo per costruire il rapporto genitore-ragazzo, ed il genitore deve godere questa “stagione di vita” insieme al suo ragazzo. Provate a rendere questo momento giovanile speciale, perché finirà molto rapidamente. Dalla scuola media all’università tanti giocatori che vorrebbero far parte della squadra, vengono tagliati o non hanno un buon club in città, con buoni dirigenti, buoni allenatori, buoni impianti, buone tradizioni come abbiamo noi.

Il Genitore dovrebbe essere contento che suo figlio riesca ad avere un posto nella squadra, anche se non è molto ciò che riesce a dare. E’ così importante per atleti e genitori essere alle partite : anche a quelle dei compagni più grandi e più piccoli. Dovreste vedere come anche i giocatori di serie A litigano per avere i biglietti per i loro genitori.

Personalmente ricordo quanto fosse fantastico avere i miei genitori alle partite. Se perdevamo la partita, era comunque piacevole aver vicino una persona cara. E’ sempre più appropriato il vecchio adagio “ la famiglia moltiplica le gioie e divide i dispiaceri “. Cogliete ogni opportunità per contribuire a condividere la gioia ed ad attutire i dispiaceri della esperienza sportiva insieme al vostro ragazzo.

Per concludere, non lasciare che il minutaggio di gioco, le sconfitte, o i momenti difficili rubino la gioia che ti coinvolge nel supportare tuo figlio, nell’aiutarlo a superare serenamente tutti gli ostacoli.

Quando ho giocato a pallacanestro per l’Università di Miami in Ohio, uno dei genitori dei miei compagni di squadra ha esemplificato questo concetto di godere di questa esperienza, gratificando suo figlio ma anche tutti noi della squadra.

Il mio compagno di squadra, Jeff Fuerst, a volte ha giocato, altre non è neppure entrato in campo, altre ancora non entrava in formazione.

Secondo alcuni genitori, questo giocatore avrebbe dovuto serbare rancore per il suo coach. “ Come può mio figlio giocare così bene l’ultima partita e neanche vedere il campo in questa? “. Non il padre di Jeff, lui era ottimista, positivo, un vero sostegno per Jeff, la squadra, il coach, gli altri giocatori, sia che il figlio giocasse o meno.

Aspettavo con impazienza di vedere il sig. Fuerst alle partite. Lui viveva a Chicago, che non è assolutamente vicino ad Oxford nell’Ohio; quando non poteva venire alla partita, guidava la macchina fino al punto in cui poteva sintonizzare la stazione radio sulla partita per sentirla in diretta dalla sua auto.

Lascio dire a voi se il sig. Fuerst ha aiutato suo figlio a valutare la gioia di far parte di una squadra di pallacanestro.

La mia speranza ed il mio consiglio per voi e per vostro figlio è quella di avere l’occasione per amare teneramente questo percorso di vita giovanile insieme.


Questa stagione non dura mai abbastanza a lungo, quindi, tu Genitore, fa’ che sia la migliore possibile.