Parziali (21-24 46-33 65-54)
Una partita dai tre volti quella che si è giocata sabato pomeriggio a Rivarolo Canavese, con un arbitraggio finalmente a livello della competizione: bravo, competente ma pure molto disponibile e piacevole durante gli intervalli di gioco come; si vorrebbe sempre vedere negli incontri giovanili femminili.
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Dicevo una partita dai tre volti giocata a ritmi elevatissimi dall'inizio alla fine (ne è testimone il risultato). Inizio a razzo delle nostre ragazze che nei primi otto minuti di gioco arrivano a distaccare di undici lunghezze le avversarie. Ma qui ancora prima del previsto comincia il lento tracollo: a fine tempo il margine è di sole tre lunghezze che diventa un passivo di 13 punti al riposo, con un parziale di 35 a 11 per le nostre avversarie. Inizio del terzo tempo e il passivo sale di oltre venti punti. A questo punto inizia la terza fase della partita, di rimonta, grazie anche e soprattutto al fatto che il Rivarolo decide di gestire la partita alternendo le seconde, terze e forse anche quarte linee per poi inserire di nuovo le migliori quando il margine andava ad assottigliarsi. E così fino alla sirena finale.
Dunque l'ennesima illusione e l'ennesima sconfitta per il Torino Teen, anche in questa seconda fase del torneo dove si scontrano le meno brave della prima fase per giocarsi due posti nella final eight di maggio.
Sei sconfitte in nove gare deve cominciare a fare riflettere su questo gruppo che sulla carta (e durante gli allenamenti) sembra di buon livello e invece in campionato spesso si scioglie come neve al sole.
Sono le ragazze che non sanno gestire il proprio patrimonio tecnico per tutta una gara o è l'allenatore che non è sempre in grado di interpretare la partita e quindi non gestisce al meglio questo patrimonio?
Di sicuro giocare con sette o otto ragazze partite intense come questa non porta a risultati positivi soprattutto se queste non sono in buone condizioni fisiche e/o cariche subito di falli. A fine gara tre nostre giocatrici sono tornate negli spogliatoi con il segno ben evidente della panchina sul di dietro dei pantaloncini.... Squadra che vince non si cambia, ma se continua a perdere?
Italo Biancardi
Un gruppo di atleti/e molto giovani ha bisogno di continui stimoli.Poi come tutte le cose nella vita ce chi riesce a sfruttare prima questi stimoli, ce chi arriva piano piano, e ce chi non arriva proprio.
RispondiEliminaL'allenamento e una cosa , e la partita un'altra.
Purtroppo è molto difficile far capire a tutti i gruppi che bisogna allenarsi sempre con la massima intensità, per evitare di scoppiare nei momenti topici della gara.
Penso che è quello che è successo Sabato. Il TTB non è ancora in grado di giocare a ritmi alti, e la dimostrazione è dovuta ai numerevoli canestri sbagliati sotto pressione avversaria.
Purtroppo ci vorrebbero più regole per far capire a tutti che il posto fisso non è assicurato.
Ce anche da dire che alle volte il gruppo per lavorare bene ha bisogno di serenità, e a mio parere in questo momento manca di tutto ciò.
I risultati e le soddisfazioni arriveranno. Speriamo!!!
Salve! Per la prima volta provo a "postare" la mia opinione.
RispondiEliminaLe STATISTICHE dell'ultima partita (le uniche che conosco) indicano chiaramente che quattro atlete hanno totalizzato 63 punti (ed alcune hanno giocato meno della metà del tempo a disposizione), mentre le altre otto giocatrici hanno marcato solo i rimanenti 10 punti .
Non mi sembra il caso di celebrare questa o quella giocatrice ovvero accusare le altre, però per gli allenatori dovrebbe essere facile inividuare in queste quattro ragazze quelle che fino ad ora hanno partecipato a TUTTI gli allenamenti dimostrando SEMPRE umiltà e voglia di apprendere. Non deve essere piacevole per queste ultime sentirsi ripetutamente sgridate ed accomunate a chi si allena poco e, sembra, di malavoglia.
Riguardo la partita mi pare che nel primo quarto, contro "le meglio" che le avversarie potessero mettere in campo, le ns ragazze hanno dimostrato di essere superiori.
Risultati pari il terzo e quarto periodo, rimane il solo secondo terrificante quarto, parziale 9-25, a dimostrare lo sbandamento di una squadra di sole "piccole" (scelta non nuova del pur sempre Maestro Bonini) che, per limiti tecnici (?), di "voglia"(?), di concentrazione(?), ha perso INNUMEREVOLI palle, concedendo lo svantaggio mai più recuperato. Peccato che gli allenatori non abbiano "trovato" le GIUSTE contromisure prima che fosse troppo tardi!
OK! Ormai è fatta! Pensiamo alla prossima!
Ovviamente lo spirito è quello di non abbattersi (le potenzialità per andare avanti continuano ad esserci): bisogna solo convincersi a LAVORARE DURO ed a portare ad esempio POSITIVO chi lo fa già, invece di far crescere piccole invidie da spogliatoio, da sempre deleterie negli sport di squadra.
Una squadra di pallacanestro è composta da:
RispondiElimina- play maker cui è richiesta visione di gioco, rapidità, cambi continui di ritmo.. insomma la classica piccola inesauribile peperina.
- guardia cui è richiesta altissima percentuale di tiro da fuori oltre che un terzo tempo o dai e vai da lasciare striscie di fuoco sul parquet.
- ala idem come sopra ma giocando in zona bassa
- pivot cui è richiesto un uno contro uno spalle a canestro micidiale, impossessarsi di tutti i tiri sbagliati delle compagne.
Per tutte chiaramente difesa mozzafiato tenendo conto che un play difficilmente avrà la meglio contro un pivot e viceversa.
Quando in una squadra giovanile vedo 5 piccole in campo rimango molto perplesso: se la società vuol dare un opportunità di crescita ad una ragazza non la fa giocare fuori ruolo; e questo è successo sabato quando 2 delle 5 piccole hanno dovuto ripiegare a fare i pivot. Delle 8 giocatrici che hanno fatto i restanti 10 punti, 2 dui esse sono le più alte della squadra e hanno giocato in totale poco meno di un tempo. Delle 4 ragazze che hanno totalizzato 63 punti le percentuali di tiro erano tipo 10 su 17 o giù di lì. Credo che qualsiaisi delle nostre ragazze, compreso le nostre due alte turiste in panchina, tirando 17 volte sotto canestro avrebbero potuto non dico 10 ma 8 volte messo la palla dentro.... con sicuramente qualche rimbalzo in più preso sia in attacco sia in difesa. Nel frattempo le piccole avrebbero tirato il fiato, non sarebbero arrivate a 5 falli, e forse la partita non sarebbe naufragata come spesso accade tra il secondo e terzo tempo..... Sono convinto che se durante gli allenamenti si imposta il gioco di squadra con play guardie ali e pivot le partite prendono un'altra piega. Peccato che agli allenamenti nonostante una rosa di 15 ragazze a volte non si riesca a giocare neanche 4 contro 4. Assenti ingiustificate sia chi contribuisce ai 63 punti sia chi fa parte della squadra dei 10 punti...
Non posso firmarmi come anonimo in quanto accompagnatore ufficiale delle ragazze. Ma in ogni caso dopo avere calpestato per una vita il parquet credo di potere dare dei giudizi con competenza e quindi resto aperto a qualsiasi discussione che possa contribuire a portare in alto le nostre ragazze, sia singolarmente che in gruppo.
Ribadisco che il mio discorso sui punti realizzati voleva essere soltanto l'indicatore dei risultati che le 4 raggiungono (e non sempre!!!) presentantosi a TUTTI gli allenamenti, giustamente insieme ad altre 4, caso strano quelle che hanno ottenuto comunque notevoli miglioramenti dall'inizio dell'anno!
RispondiEliminaRitengo che gli allenatori abbiano alcune perplessità a diversificare così tanto la specializzazione dei ruoli: è innegabile che TUTTE abbiano seri problemi nelle tecniche fondamentali.
L'elenco è lungo: si va dai "passi" al palleggio guardandosi le scarpe e non il campo, dalle palle che "sfuggono" durante i palleggi alla cronica difficoltà nel dare/ricevere il passaggo, dalla assoluta indifferenza verso il rimbalzo alle tecniche di tiro "fortunoso", dai "terzi tempi" alla cieca da sbattere contro difese schierate a quelli (troppi!!!) sbagliati come misura, dall'incapacità di troppe di liberarsi "uno contro uno" a quello di marcare.
E di sicuro mi dimentico di altro!
Questi sono peccatucci comuni anche alle "quattro" (+ quattro), ma almeno queste dimostrano costanza e tenacia nel rimediare/apprendere negli allenamenti! (ripeto: mai saltati!)
Penso sia inutile che una pivot stazioni nell'area avversaria quando la play del momento perde una decina di palloni nella ns metà campo, come penso sia inutile che tutte si dannino l'anima a marcare quando un'avversaria (nell'ultima partita la n° 7) è costantemente libera sotto canestro!!!
Riguardo le partite, giustamente ogni genitore ritiene la propria prole sottoutilizzata: lo penso cmnq anch'io visto che la mia è stata mandata in campo solo quando mancavano 4 o 3 minuti alla fine di ogni quarto lamentandosi pure perché sostituita al primo errore commesso, ritenendo che ad altre venissero contemporaneamente concesse maggiori "comprensioni" da parte del coach.
E non ha giocato neanche male!
L'unica cosa che posso consigliare a mia figlia è quello di dimostrare agli allenatori di voler rimediare a quell'errore allenandosi con sempre maggiore impegno, fino a cambiare loro opinione.
firmato: la dolce (amara?) metà della "anonimo non troppo"
Va bene, mi tocca intervenire nella discussione.
RispondiEliminaQuello che avevo apprezzato all'inizio dell'esperienza in questa società era la volontà dell'allenatore di creare una SQUADRA e per squadra non intendo la somma delle parti, ma l'interazione tra persone attorno ad obiettivi comuni. In un gruppo, si sa, ci sono simpatie ed antipatie; possono nascere amicizie o tensioni. Lavorare per obiettivi è un modo per superare le difficoltà che nascono quando si lavora "di pancia" e non di testa e tecnica (come spesso sta accadendo). A mio parere (anch'io ho calpestato per un po' "il parquet")si deve ricominciare a lavorare perchè le nostre ragazze acquisiscano i "fondamentali" e le strategie per affrontare le partite. Questo renderebbe divertente l'attività per tutte loro.
Ciascuna ha il diritto di apprendere quanto occorre per praticare il basket e tutte sono in grado di darci (e prendersi)delle soddisfazioni.
Come si dice "nessuno nasce imparato" e nessuna delle nostre figlie è nata "fenomeno". Bisogna spremere da ciascuna, e da ciascuna pretendere, tutto quello che può dare perchè lo sport educhi e diventi un'attività distensiva e non un momento di tensione.
Anonimo non tanto