LA GIUSTIZIA SPORTIVA COLPISCE GLI ILLECITI
Sabato 20 settembre il consiglio federale ha disposto che 2 squadre di serie A saranno escluse dal campionato per illeciti "amministrativi".
Il Capo d'Orlando non avrebbe pagato premi assicurativi.
Il Napoli avrebbe prodotto documenti falsi per l'iscrizione al campionato.
Non ci saranno ripescaggi, pertanto il campionato di serie A si svolgerà con 16 squadre.
Se da un lato c'è da essere soddisfatti perché chi "trassa" viene punito, dall'altro resta l'amarezza pensando agli atleti che probabilmente incolpevoli, subiscono le conseguenze di comportamenti scorretti delle società.
E' comunque una sconfitta per lo sport, e di questo non possiamo che rammaricarci.
Binetti, Brunner, Caner Medley, Diener, Edney, Flamini, Ganeto, Gerbaudo, Haanpaa, Martin, Ndoja, Orsini e Wojcik, vale a dire il roster dell'Orlandina, hanno inviato una lettera per analizzare le conseguenze relative all'esclusione della squadra dalla serie A. «Dodici consiglieri federali (altri il giorno seguente si sono dimessi) hanno votato la nostra condanna - si legge - Tredici ragazzi che arrivano da ogni parte del mondo (Hawaii, Argentina America, Finlandia, Italia...) sono stati estromessi dalla serie A. Noi, i giocatori. Non semplici contratti, freddi pezzi di carta, ma persone fatte di muscoli, soprattutto di cuore e cervello... Non sta a noi giudicare la correttezza della decisione, ma gli organi competenti, certo in linea con le linee direttive imposte da una Fip che vuole fare pulizia in un ambiente da tempo deteriorato. Non contestiamo la regolarità dell'accusa mossa all'Orlandina Basket srl, ma ci chiediamo perché la decisione non sia stata presa al momento delle ammissioni al campionato 2008/09, trattandosi di accuse riguardanti irregolarità di anni precedenti, evitando che 13 ragazzi, allenatori e dirigenti, lasciassero club, famiglie, case, per inseguire una chimera, qualcosa che è stato bruscamente tolto, senza alcuna loro responsabilità visto che, al tempo della firma, la società era stata ammessa dagli stessi organi federali che a due settimane dall'inizio del campionato la respingono. Una chimera che non è rappresentata dal denaro, visto quanto muove il basket, ma dalla passione per uno sport magnifico».
La lettera continua: «A due settimane dal via ci troviamo disoccupati... La carriera di un atleta, di per sè già molto aleatoria, sempre soggetta a rischi fisici, non può e non deve essere compromessa da episodi simili, che vanno al di là delle sue responsabilità e delle sue competenze. Ci sono ragazzi che hanno lasciato il college per quest'avventura e che ora non possono tornare indietro, persone che hanno considerato questa la soluzione migliore, rifiutando altri posti che, ad oggi, si sono rivelati più sicuri. I disoccupati della serie A forse aumenteranno di 13 unità a cui vanno sommati i colleghi, gli allenatori e i dirigenti del basket Napoli e naturalmente non muoveranno nessuna percentuale statistica e nessun politico (non siamo i piloti Alitalia), ma sicuramente il basket italiano subirà un altro colpo alla sua credibilità e l'ennesima figuraccia in Europa (dovevamo partecipare alla Eurocup). La sostanza è che con il futuro delle persone, non si può giocare».
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